Con la disuguaglianza tra uomini e donne ci perdiamo tutti

Giovedì, 31 Ottobre 2019

Economia e mercati

La ricetta migliore per far crescere velocemente l'economia è semplice: basta equiparare gli stipendi delle donne e degli uomini.

A dirlo è la World Bank in un serissimo studio (con tanto di grafici, tabelle, previsioni) pubblicato nel maggio del 2018 (ultimi dati 2014, sic!). In quello studio si stima che la perdita economica causata dalla disparità salariale tra uomini e donne è costata globalmente 160.100 miliardi di dollari, più del valore degli asset di tutte le banche del mondo.

Che la disparità salariale sia un inciampo sulla via dello sviluppo anche sociale del mondo lo sanno benissimo anche alle Nazioni Unite e per questo tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 (che contiene le azioni che Stati, aziende e singoli individui dovrebbero mettere in atto per avere, tra 11 anni, un mondo migliore di quello di oggi) hanno inserito, al numero 5, la “Parità di genere” che contiene sei mini-obiettivi da raggiungere tra i quali c’è proprio la parità salariale uomo-donna.

A dare altri numeri sul gender pay gap è l’Ocse: la media della differenza dei salari nei Paesi aderenti (36, i più sviluppati) è del 13,5%, ma dentro questa media si nascondono differenze molto maggiori come ad esempio quelle in Corea del Sud (34,6%), Giappone (24,5%) Israele (21,8) e (perfino) Unione Europea (19,1%).

Un futuro migliore per le donne?

Ottenere l’uguaglianza di genere significherebbe avere un generale progresso socio-economico e i numeri dell’Ocse dimostrano che per l’Unione Europea è una priorità. L’European Institute for Gender Equality (Eige) ha svolto uno studio per individuare i benefici dall’abbattimento del gender gap fino al 2050, secondo uno scenario di progressi lenti e un altro di progressi veloci. Ottenere l’uguaglianza salariale significa avere 10,5 milioni di posti di lavoro in più, il 70% dei quali occupati da donne, e un aumento del tasso di occupazione che raggiungerebbe l'80%: il record storico. Di conseguenza il Pil pro capite migliora tra il 6,1% e il 9,6%, cioè tra i 1.950 miliardi e i 3.150 miliardi di euro.

In altre parole la parità dei salari è una di quelle urgenze che coniugano crescita economica e diritti civili. Per qualsiasi motivo si creda che questo è un obiettivo importante, è bene iniziare da subito a lavorare per raggiungerlo.

Anche la finanza può giocare un ruolo da protagonista nel raggiungimento dell’obiettivo integrando, nella selezione delle società in cui investire, criteri extra - finanziari.

Come pioniere negli investimenti responsabili, Amundi ha sempre considerato i criteri ambientali, sociali e di governance come un modo per contribuire allo sviluppo sostenibile.

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